Aprire un conto corrente business
L’apertura di un conto professionale è obbligatoria per tutte le forme di società tradizionali. Inoltre, i microimprenditori devono ora avere un conto diverso per la loro attività professionale.
Mentre alcuni dirigenti aziendali ritengono che questa semplice formalità faccia parte del percorso del combattente, di recente è stato notato che le banche hanno semplificato l’apertura di questi conti digitalizzando i loro servizi. Altri giocatori emergenti consentono addirittura agli imprenditori di depositare il proprio capitale online e di ottenere un certificato di deposito entro 48 ore senza nemmeno dover viaggiare.
Vi è inoltre maggiore trasparenza e semplificazione delle tariffe professionali.
le banche professionali
I conti business sono uno strumento fondamentale per la gestione finanziaria quotidiana di ogni azienda, qualunque sia la sua grandezza.
Sono necessari sia per far transitare tutti i movimenti inerenti alle attività, sia per adeguarsi alle norme legislative vigenti. Ogni imprenditore, infatti, deve essere in grado di risalire facilmente a tutti i movimenti effettuati qualora si presentasse la necessità. Basti pensare a un controllo effettuato da parte dell'Agenzia delle Entrate oppure dalla Guardia di Finanza, le quali, in caso riscontrino mancanze oppure incongruenze, hanno il potere di far scattare sanzioni pecuniarie molto salate e di bloccare l'espletamento dell'attività.
Ma come si fa a scegliere il conto corrente aziendale più adatto alle proprie esigenze? Scopriamolo insieme in questa pratica guida!
Indipendentemente dalla propria attività e dal proprio business, il conto corrente dedicato è essenziale oltre che obbligatorio per la legge in Italia. Aprire un conto corrente aziendale è utile per le imprese, ma anche per i lavoratori con partita IVA per la gestione del flusso in entrata e in uscita. Ma quanti tipi di conto corrente business esistono?
Le banche, sia fisiche che online, mettono a disposizione degli imprenditori degli strumenti per semplificare le finanze con:
- estratto conto personalizzato,
- lista movimenti editabile,
- pagamenti e bonifici in tempo reale,
- sistemi gestionale dedicati.
Queste per grandi linee sono le caratteristiche di un conto corrente per il business, ogni tipologia però ha delle peculiarità specifiche che possono essere più utili per un'azienda piuttosto che un'altra.
La gestione di un’azienda è una cosa molto seria e come tale va trattata per rispondere correttamente e in tempi utili alle relative competenze. In questa direzione, per facilitare i compiti di un imprenditore ci sono degli strumenti essenziali su cui contare, tra cui i conti correnti business. Questi conti correnti sono rivolti a chi deve gestire un’impresa, gli stipendi, le entrate, le uscite e le fatture. Un conto corrente business è dunque un mezzo per semplificare i compiti degli imprenditori soprattutto se tra i servizi include anche la contabilizzazione delle fatture.
Un imprenditore sa bene che dall'attività svolta derivano anche obblighi come l'adeguamento alle norme in termini di tracciabilità delle operazioni effettuate e in fatto di fatturazione elettronica. Un conto corrente business è quindi una soluzione efficiente ed essenziale per lo snellimento delle pratiche relative alla gestione delle finanze aziendali. Vediamo di seguito cosa caratterizza un conto del genere e perché deve includere la contabilizzazione delle fatture.
La proposta bancaria del mercato italiano vanta da anni una lunga lista di prodotti finanziari per soddisfare ogni necessità degli utenti. Una vasta gamma che da una parte dà la possibilità di una scelta ad ampio raggio e dall’altra impone la conoscenza di alcuni fattori per una scelta cosciente, fatta su misura e altamente conveniente. In particolare, con quest’articolo tratteremo il conto corrente per ditta individuale per capire la reale utilità e l’obbligatorietà o meno di simili prodotti bancari.
In fondo, la domanda sulla necessità di un conto corrente da utilizzare esclusivamente per l’attività professionale è abbastanza ricorrente tra gli interessati e merita una risposta chiarificatrice che sgombri il campo da qualsiasi dubbio. Passiamo dunque ai paragrafi successivi per scoprire quello che c’è da sapere:
- cosa prevede la legge in questi casi,
- l’utilità di aprire un conto corrente per ditta individuale,
- per liberi professionisti fino alle riflessioni finali.
Le carte di credito aziendali possono essere una vera risorsa per un'attività commerciali. Attraverso questi strumenti molto particolari, è possibile fare spese che possono migliorare la tua azienda. Inoltre, è importante avere carte di credito del genere, per la tua immagine. Difatti, se possiedi una carta aziendale, puoi avere un'ottima reputazione professionale e gli altri possono rimanere affascinati dalla tua figura commerciali. Negli ultimi tempi comunque, sempre più persone scelgono di avere quelle che sono carte di credito aziendali collegate a conti bancari digitali. Le migliori banche online forniscono ai propri clienti questi mezzi virtuali, in modo semplice e funzionale.
Ma vale la pena ottenere carte di credito aziendali in questo modo se gestisci attivamente la tua impresa? Ecco quali sono i vantaggi al riguardo. Grazie a quest'analisi, potrai scoprire tutto quello che c'è da sapere su un conto digitale e sulle carte di credito aziendali.
Negli ultimi tempi, sempre più persone si chiedono a cosa serve un conto corrente aziendale. In effetti, sono davvero molti coloro che hanno una partita IVA e magari vogliono conoscere quelle che sono le differenze tra un conto personale e un conto corrente aziendale. Ebbene, magari anche tu vuoi conoscere quali sono i benefici dell'aprire un conto corrente aziendale. Come prima cosa, devi sapere quali sono gli usi fondamentali di un conto corrente. Un conto del genere serve principalmente per:
- gestire al meglio il proprio denaro
- amministrare tutti i propri risparmi
- gestire e ottimizzare quelle che sono le spese private e professionali
- avere sempre sotto controllo quelli che sono i flussi economici in entrata e uscita
Ma quali sono le caratteristiche che rendono speciale un conto corrente aziendale da uno privato? Ecco un'analisi approfondita al riguardo che ti aiuterà a capire perché dovresti aprire un conto aziendale se sei in possesso di una Partita IVA.
Il controllo dei costi aziendali riguarda ogni tipo di azienda grande o piccola che sia, ed è necessaria per ottimizzare le risorse e sfruttarle al meglio. Tuttavia non sempre è facile poter avere una panoramica chiara della situazione finanziaria presente e passata. Non parliamo soltanto del budget effettivo, ma anche le suddivisioni della spesa, della produttività complessiva, delle entrate e uscite, del budget per i dipendenti e di tutte le spese accessorie che molto spesso, pur essendo voci minori, nella loro complessità sono un carico pesante di cui ci si accorge talvolta troppo tardi.
Per un'azienda protestata, iscritta al Crif, è quasi impossibile richiedere l'apertura di un nuovo conto corrente bancario con i metodi tradizionali. Le carte prepagate con IBAN per protestati rappresentano oggi una soluzione legale, flessibile e sicura per non rinunciare ai benefit di un conto classico. Cerchiamo di capire come richiederle e quali vantaggi apportano.
Richiedere l'apertura di un conto corrente online per protestati non è assolutamente semplice e in alcuni casi si rivela addirittura impossibile. È bene sapere però che, pur tutelando gli interessi degli Istituti di Credito, lo Stato italiano non impedisce a un'attività di aprire un conto dopo un protesto. Le soluzioni per portare avanti il business in totale sicurezza e tranquillità, senza dover rinunciare ai servizi offerti da un conto bancario, esistono. Vediamo come ci si può muovere.
Chiunque abbia un’attività in proprio, piccola o grande che sia, sa bene che separare entrate e movimenti è fondamentale per non cadere in errori o problemi. Inoltre, il privilegio di avere un conto business specifico per le proprie esigenze, come un conto corrente per partita iva, sta nella possibilità di avere un pacchetto studiato su misura di chi opera nel settore. Parliamo di finanze agevolate, coperture e cautele in caso di problemi e una serie di vantaggi proprio per gli imprenditori.
Liberi professionisti e ditte individuali conoscono l’importanza di dotarsi di un conto corrente apposito previsto dal Decreto Bersani introdotto nel 2006. Chiunque svolga un’arte o una professione, deve avere un corrispettivo bancario dove poter convogliare le entrate, le uscite e le spese di esercizio. Il conto corrente per ditta individuale non può essere quello personale.
Al di là di quanto previsto dalla legge è sicuramente strategico, oltre che utile, separare i propri introiti dalle giacenze personali. Si tratta di un modo più lineare per gestire anche contributi, imposte, pagamento di modelli F24 e spese apposite. Cosa diversa invece per i liberi professionisti con Partita IVA, che non hanno invece l’obbligo di creare un conto corrente apposito. La legge infatti è stata abrogata nel 2008, tuttavia anche in questo caso è bene considerare comunque i risultati migliori che è possibile ottenere con una gestione separata delle finanze.
Le aziende, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore in cui operano, devono avere un contratto di conto corrente bancario. Attraverso di esso effettuano le varie operazioni che vanno dal pagamento dello stipendio dei dipendenti a quello dei fornitori, nonché alla ricezione di contributi, fondi e molto altro. I conti correnti aziendali, tuttavia, non sono tutti uguali, ma si differenziano in base a una serie di parametri. In questo post vedremo come scegliere il conto corrente aziendale, valutando le numerose proposte delle banche dedicate alle realtà aziendali di ogni tipo.
Il conto corrente è fondamentale per le imprese moderne, siano esse PMI o grandi realtà industriali. Tuttavia, non sempre è facile scegliere, tra i numerosi prodotti delle banche, quello più adatto alle proprie esigenze. Prima di optare per un tipo di contratto bancario aziendale, ossia per un conto corrente o un altro, è pertanto fondamentale verificare quali sono le necessità aziendali e quali le proposte dei diversi istituti di credito, non dimenticando che oggi vi sono numerose opzioni di conto corrente online. Vediamo di seguito come scegliere il contratto di conto corrente che meglio si adatta alla tua azienda.
Negli ultimi tempi, si sente sempre più spesso parlare dei conti online a zero spese. In effetti, sempre più persone decidono di affidarsi a conti di questo genere. I privati hanno ormai sostituito i classici conti correnti con conti online gestiti direttamente dai propri dispositivi elettronici, in totale autonomia. Tuttavia, quando ci si chiede se vale la pena aprire un conto corrente aziendale zero spese anche per la società, il ragionamento da fare è leggermente diverso.
Perché? Ecco tutto quello che occorre sapere al riguardo, cercando di fare un'analisi completa sull'argomento che ci aiuterà a capire se conviene aprire un conto business zero spese oppure no.
Prima di vedere insieme le differenze tra conto corrente privato e aziendale, diciamo che il conto corrente è ormai diventato uno strumento indispensabile per:
- la gestione del proprio denaro,
- per amministrare i risparmi,
- gestire le spese,
- monitorare frequentemente e facilmente le proprie entrate e uscite finanziarie.
Quasi tutti possiedono un conto corrente bancario: lavoratori, pensionati, studenti e, ovviamente, piccole e grandi aziende. Il conto corrente risulta davvero indispensabile per le più diverse esigenze. Le banche, nel corso del tempo, hanno messo a disposizione dei privati e delle Partite IVA, conti sempre più adatti alle diverse esigenze. Sia per numero e tipo di operazioni, sia per funzionalità, i conti correnti presentano caratteristiche diverse a seconda che si tratti di conti privati o aziendali. Ma perché esistono così tanti tipi di conti correnti e qual è la differenza tra conto corrente privato e aziendale?
La prima cosa da considerare è che, come già accennato, i conti correnti sono utilizzati quasi da tutti. Quindi, devono adattarsi alle esigenze di diversi soggetti. C’è chi utilizza il conto corrente solo per accreditare lo stipendio / pensione e prelevare contanti. C’è chi lo utilizza per pagare automaticamente le bollette e l’affitto di casa. Oppure, anche, per gestire i propri risparmi effettuando piccoli investimenti. Ci sono poi le aziende, i professionisti e, in generale, le partite IVA che ne hanno assolutamente bisogno per il corretto svolgimento della propria attività imprenditoriale. Piccola o grande che sia.
Per un’azienda o un’attività professionale il conto corrente aziendale, ovvero quello dedicato esclusivamente alle movimentazioni riguardanti l’attività d’impresa, è ormai diventato uno strumento indispensabile per la gestione e lo sviluppo del business. Oggi, inoltre, esistono diverse banche online per aziende pensate appositamente per semplificare la gestione di tutte le operazioni.
Un conto corrente aziendale rappresenta un valido supporto che aiuta e semplifica la tenuta della contabilità. Infatti, consente facili e veloci pagamenti degli stipendi e, soprattutto, permette il pagamento delle imposte tramite F24 che possono essere effettuati solo in maniera telematica. Tuttavia, risulta pratico per qualsiasi operazione bancaria propedeutica per l’attività imprenditoriale stessa: acquisti, finanziamenti, fidi, spostamento di capitali. In tal modo, consente di far risparmiare molto tempo agli imprenditori anche alla luce dei possibili controlli che il Fisco potrebbe effettuare proprio sulle movimentazioni monetarie e finanziarie.
I titolari di una ditta individuale, nel momento in cui avviano la loro attività, devono eseguire l'apertura di un conto corrente per ditta individuale. Devono poi comunicare al proprio commercialista che dovrà essere utilizzato quello per tutte le operazioni relative all’attività stessa. Parliamo di pagamenti, incassi e versamenti di tasse e contributi. Anche le ditte individuali, infatti, sono obbligate per legge ad avere un conto corrente distinto da quello personale del titolare. È fondamentale che le movimentazioni di ogni attività legata al lavoro possano essere tracciate.
In realtà l’obbligo di avere un conto corrente dedicato è indiretto. Solo alcune tipologie di operazioni possono essere realizzate esclusivamente tramite un conto bancario o postale. Ci riferiamo ai pagamenti o agli incassi tramite contanti per somme uguali o superiori a 3.000 euro, o ai versamenti fiscali e previdenziali che devono essere esclusivamente fatti in maniera telematica tramite F24. Solo i privati, infatti, possono pagare i modelli F24 allo sportello anche con i contanti. Ne consegue, dunque, che per aziende, partite IVA e ditte individuali il conto corrente aziendale dedicato risulta essere uno strumento imprescindibile e, ovviamente, indispensabile.
La legge di Bilancio 2020 ha introdotto l’obbligo, anche per le piccole imprese e i professionisti, di avere un conto corrente dedicato all’attività aziendale e distinto da quello personale. È infatti previsto che, a prescindere dal regime fiscale adottato, saranno necessari uno o più conti correnti bancari o postali tramite i quali saranno dovranno essere movimentate le somme riscosse, i prelevamenti e i pagamenti delle spese e delle tasse relative all’azienda. È necessario anche un conto corrente per startup di tipo aziendale? L’obbligo del conto corrente dedicato non si applicherà alle start up, almeno per il primo anno di attività dell’azienda o dell’attività professionale di nuova costituzione. Passati i primi 12 mesi, però, anche questi soggetti dovranno dotarsi di un conto corrente di tipo business.
Si tratta di una disposizione che permette allo stato di avere uno strumento per tenere conto dei movimenti economici relativi all’impresa in questione. Quello aziendale è un conto corrente che, per altro, avrà valenza giuridica anche per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi.
Quando si parla di piccole imprese si fa riferimento al vero cuore dell’imprenditorialità italiana. Le piccole imprese sono quelle che impiegano meno di 50 occupati e hanno un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro. Molto spesso le piccole imprese sono a conduzione familiare. Rappresentano la graduale evoluzione, avvenuta nel corso dei decenni e di più generazioni, di piccola o piccolissime attività artigiane cresciute nel tempo grazie alla capacità di innovarsi e anche grazie a sapienti e mirati investimenti e una gestione oculata dei flussi economico/finanziari dell’azienda.Proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, tra gli strumenti più importanti a supporto dello sviluppo del business il conto corrente aziendale online ha senza dubbio una posizione di sicuro rilievo.
L’apertura di un conto corrente per piccole imprese online è, come per i liberi professionisti, qualcosa di fondamentale. Serve per gestire la meglio i flussi economici legati all’attività dell’azienda, ottimizzando le varie operazioni e risparmiando tempo. Monitorare spese di gestione e dei flussi finanziari della propria impresa è, difatti, più agevole e immediato se si utilizzano le nuove tecnologie e il supporto della rete.
Un conto corrente aziendale per le piccole imprese è diventato indispensabile perché permette di compiere tutte le operazioni che solitamente si realizzano allo sportello: prelievi, pagamenti, bonifici e così via. Il tutto, stando comodamente seduti in ufficio ed evitando code presso gli istituti di credito. Inoltre, specialmente per quelle attività che operano sul web con un proprio e-commerce, un conto corrente online di tipo business include delle funzionalità digitali del tutto innovative che facilitano non poco la gestione stessa dell’azienda.
Il conto corrente per libero professionista proposto e ottimizzato dalle varie banche deve rispondere in maniera veloce e flessibile alle esigenze di questo tipo di figura, che possono essere in alcuni casi anche particolarmente articolate.
Non esiste uno standard che accomuna tutte le banche. Tuttavia, flessibilità e costi di gestione per le attività più frequenti sono gli elementi che devono essere tenuti di conto durante la scelta. Questo insieme, naturalmente, agli strumenti a disposizione, che possono variare considerevolmente da un istituto all'altro.