La necessità di avere un conto corrente sicuro per la propria attività è ormai diventata imprescindibile. Infatti, con la legge di Bilancio 2020, l’obbligatorietà del conto corrente dedicato è stata estesa anche alle piccole imprese e ai professionisti. Quindi, per le aziende le movimentazioni finanziarie legate all’attività d’impresa devono obbligatoriamente transitare attraverso uno o più conti correnti. Ne consegue che imprese e partite IVA si serviranno del conto corrente aziendale sia per ricevere o inviare pagamenti, sia per ottemperare al versamento di tasse e contributi. Soprattutto questi ultimi adempimenti si realizzano esclusivamente per via telematica attraverso l’utilizzo degli F24.
Imprese e liberi professionisti utilizzano il proprio conto aziendale giornalmente. Siccome si tratta di uno strumento indispensabile per la gestione dell’attività e l’attuazione del proprio business, è normale che tali soggetti puntino ad avere un conto corrente sicuro. Nel corso degli anni abbiamo visto improvvise crisi finanziarie che hanno colpito i grandi colossi della finanza e le banche più famose del mondo. Abbiamo anche assistito a situazioni difficili che hanno visto finire nell’occhio del ciclone anche piccoli istituti di credito e le rispettive platee di risparmiatori.
Non sono stati rari i casi di realtà bancarie divorate dal loro interno da gestioni scellerate. Queste hanno messo in crisi interi territori polverizzando i risparmi di diversi piccoli risparmiatori e infliggendo colpi letali a tutto un tessuto produttivo fatto di aziende e professionisti, che si sono ritrovati con i propri conti correnti completamente azzerati.
I rischi dei conti correnti
Alla luce di tutto ciò è assai normale che, pur obbligati ad avere un conto corrente aziendale, le imprese e i professionisti cerchino in tutti i modi di scegliere una banca affidabile presso la quale aprire un conto corrente sicuro. La paura di ritrovarsi in situazioni di difficoltà di cui non si ha il controllo, non legate alla gestione dell’azienda, ma riconducibili esclusivamente a difficoltà contingenti (più o meno gravi) che una banca può attraversare, spinge tantissimi a chiedersi come si può sapere se una banca è sicura.
Il rischio principale legato a un conto corrente, sia esso aziendale o privato, è il cosiddetto rischio di controparte. Si tratta del rischio di non poter rientrare in possesso delle somme depositate sul conto corrente qualora l’istituto di credito in questione sia colpito da una crisi così grave da non permettere alla banca di rispettare il contratto con i propri clienti.
In questi casi, purtroppo, anche se la banca dovesse essere interessata da un processo di salvataggio/risanamento, i primi a essere risarciti saranno gli azionisti (capitale di rischio) e, successivamente, i correntisti. Tuttavia, in situazioni così estremamente gravi, i conti correnti e i conti di deposito sono comunque protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Questo “scudo” arriva fino a 100.000 euro, con l’eventuale somma eccedente che potrebbe davvero non poter essere mai recuperata in caso di fallimento della banca.
Questo dettaglio è alla base di una delle attenzioni più importanti per avere un conto corrente sicuro. Ovvero, cercare di non avere mai saldi superiori a 100.000 euro nello stesso conto, ma aprire più conti correnti diversi (meglio se in banche diverse) ciascuno con un saldo inferiore al limite tutelato dal Fondo.
Come valutare un conto corrente sicuro
Come capire se ci si può affidare a un determinato istituto di credito per l’apertura del conto corrente aziendale? Un conto corrente sicuro esiste, oppure no?
Per capire se una banca è sicura bisogna guardare al suo “stato di salute”, ovvero leggere i bilanci. La maggior parte dei grandi istituti di credito sono pubblici e, quindi, sono obbligati a pubblicare i loro bilanci. In caso di piccole banche, se i rendiconti finanziari non sono stati pubblicati oppure è difficile reperirli, allora è consigliabile volgere la propria attenzione altrove perché si tratta di un segnale tutt’altro che edificante.
L’indice di solvibilità
Per capire se un istituto di credito è solido si deve guardare al suo “patrimonio netto” o “capitale” e a quanto questo incida in percentuale sulle attività. Parliamo di un indice che è noto come “indice di solvibilità” o “solvency ratio”. Questo valore (che dovrebbe essere comunque a due cifre) più è alto, più dà la misura di quanto la banca sia in grado di restituire i capitali ai propri clienti/correntisti.
È una semplificazione approssimativa che, comunque, serve per capire quanto una banca è sicura. Più nello specifico la definizione esatta dell’indice di solvibilità è la seguente: “Capacità di un debitore (impresa, banca, Stato sovrano o privato cittadino) di restituire i suoi debiti alla scadenza. Nel caso di un operatore finanziario, la solvibilità è particolarmente cruciale, non solo per l’operatore stesso ma anche per il resto del sistema economico. L’eventuale insolvenza di un grande intermediario può infatti avere effetti a catena su altri agenti, determinando ulteriori insolvenze”.
Liquidità
Ma il mero indice di solvibilità potrebbe non essere sufficiente a regalare i galloni di banca sicura a un determinato istituto. C’è un altro fattore molto importante che deve essere preso in considerazione: la liquidità. In questo caso siamo di fronte alla capacità della banca di mantenere riserve di denaro subito disponibile, in relazione ai depositi e ai conti corrente dei clienti. Una banca con grande liquidità è molto più sicura di una con liquidità ridotta.
Vigilanza bancaria
Una ulteriore garanzia sulle banche e sugli istituti di credito dove poter aprire un conto corrente sicuro è data dalla continua vigilanza bancaria. Tale vigilanza è attuata dalla Banca d’Italia (e la Banca Centrale Europea per tutti i paesi membri UE) su tutti gli istituti di credito operanti sul territorio nazionale.
Scegliere una banca con buonsenso
In effetti ci sono diversi aspetti da analizzare per capire se una banca è sicura. Tuttavia, non sempre tutti hanno le conoscenze e le competenze necessarie per leggere bilanci, analizzare indici di solvibilità o analizzare la liquidità di una banca. È certo che per avere un conto corrente sicuro è sempre consigliabile rivolgersi a istituti di credito solidi e ben conosciuti. In caso di conti correnti aziendali, è comunque bene utilizzarli solo come strumento di movimentazione fondi e per la gestione quotidiana dell’attività d’impresa.